fbpx

Sorprendente Scoperta sull’Occupazione Romana dell’Isola di Lobos

Una veduta della suggestiva Isola de Lobos (Isla de Lobos), isolotto nei pressi di Fuerteventura

Un’importante scoperta archeologica ha ampliato le conoscenze sull’occupazione romana dell’Isola di Lobos, situata tra Fuerteventura e Lanzarote, nelle Canarie. La recente campagna archeologica, condotta presso il taller romano di porpora, rivela che l’area abitata potrebbe estendersi ben oltre il perimetro finora esplorato.

Un’Eredità Romana Più Estesa del Previsto

I lavori, avviati nel mese scorso, sono stati guidati da Mercedes del Arco Aguilar, conservatrice del Museo di Natura e Archeologia (MUNA) di Tenerife, in collaborazione con Isidoro Hernández Sánchez, direttore del Museo Archeologico di Fuerteventura, e María del Carmen del Arco Aguilar, docente emerita dell’Università di La Laguna. Gli scavi hanno portato alla luce numerosi materiali, tra cui ceramiche, oggetti metallici, strutture di combustione e un’area pavimentata in pietra.

Questi ritrovamenti confermano la presenza di una comunità organizzata, risalente al periodo tardo repubblicano e altoimperiale romano, impegnata nella produzione della pregiata porpora. Questo pigmento, ricavato dai molluschi, era uno dei beni più preziosi del mondo antico.

Esplorazione e Innovazione Tecnologica

Gli scavi si sono concentrati sulle aree individuate lo scorso anno attraverso un’indagine con georadar, che ha rivelato anomalie nel sottosuolo. L’obiettivo era definire l’estensione del sito archeologico. Nella parte meridionale del taller, un’area di 26 metri quadrati ha restituito tracce di diversi episodi di occupazione, con sedimenti ricchi di porpora, conchiglie, resti di fauna terrestre e marina, oltre a utensili e manufatti.

Un Contributo Fondamentale alla Storia delle Canarie

Il consigliere alla Cultura e ai Musei del Cabildo di Tenerife, José Carlos Acha, ha sottolineato l’importanza di queste ricerche. “Queste scoperte gettano nuova luce sulla storia delle Canarie e delle comunità che hanno abitato queste isole in epoca romana”. Le indagini, iniziate nel 2012 dopo il ritrovamento casuale di frammenti di ceramica da parte di alcuni turisti, hanno già rivoluzionato la comprensione della presenza romana nella regione.

Con questa nuova campagna, il mosaico della storia romana dell’Isola di Lobos continua a prendere forma, confermando l’importanza del sito per ricostruire le dinamiche culturali e economiche dell’antichità.